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Dischi Sotterranei
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Le cose che ho

by Jesse the Faccio

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1.
Sei paradossalmente gioia terapia Seduta sei mia Ballava la polizia Fammi correre Togli le ombre che Che si mi hai già superato Occhi a palla Non si scappa Ho già abbassato la guardia Il caldo pendeva e noi Facciamo uscire un po’ troppo e poi Del resto non ti riconosco Io scontroso mi sposto Lo so non è proprio il mio Urlando ancora contro il tuo dio Anche se per te è più lieve Abbraccia forte chi teme Sai è come leggere un libro dalla fine Non ho capito l’inizio e tu? Strano yoo hoo Mi hai insegnato a guardare in alto Pensare in alto Pensare all’altro, all’alto Vedere cosa sta più in alto Non fa più male che cadere dal basso Ma io per te dove sto? Il caldo pendeva e noi Facciamo uscire un po’ troppo e poi Del resto non ti riconosco Io scontroso mi sposto Lo so non è proprio il mio Urlando ancora contro il tuo dio Anche se per te è più lieve Abbraccia forte chi teme Mordi più forte io non mi scosto Brucia ma almeno rimane addosso Facciamo come l’autunno Cadiamo che forse è meglio. Sì il caldo pendeva e noi Facciamo uscire un po’ troppo e poi Parcheggio sotto i tuoi piedi Mi stendo credo mi vedi.
2.
Niente che resta C’è qualcuno? Paranoia fresca La tua scarpa mi pesta Non c’è nessuno Troppo m’interessa Meglio dormire, provare, tanto lei dorme già Così arrabbiato da radermi le occhiaie Anche se non si perdono così mi sa. Si dai Siamo persone okay (direi) Abbiamo qualcosa da dimostrare? Andarsene è importante almeno quanto restare Vorrei non avere niente da dire. Niente che resta C’è qualcuno? Paranoia fresca La tua scarpa mi pesta Non c’è nessuno Troppo m’interessa. Se vuoi lasciarmi davvero devo lasciare io il tuo vero io Se vuoi tenermi davvero devi tenermi vivo con te perché ammazzarsi è talmente semplice che mi prende sempre sempre Mi slaccio le scarpe prima di entrare Magari ho ancora un minuto per inciampare. Niente che resta C’è qualcuno? Paranoia fresca La tua scarpa mi pesta Non c’è nessuno Troppo m’interessa.
3.
Con la convinzione di aver perso tutto credere di aver pensato a tutto ma alla fine non tentare niente. In sostanza non ho bisogno di forma con te In sostanza non trovo più una forma per me perché non voglio più restare nelle cose che io ho Chiedendomi in effetti quello che so Se guardo te mangiare il tempo Dentro me solo il ritardo e poco energia Fottuto amore non crollare Ricorda sott’acqua nessuno ti può sentire. È contemporaneamente la morte e la rinascita. Tu cosa preferisci? Forse bisogna provare una per arrivare all’altra. In sostanza non ho bisogno di forma con te In sostanza non trovo più una forma per me perché non voglio più restare nelle cose che io ho Chiedendomi in effetti quello che so Se guardo te mangiare il tempo Dentro me solo il ritardo e poco energia Fottuto amore non crollare Ricorda sott’acqua nessuno ti può sentire. Sai sono le cose che ho, Sono le cose che ho Però mi sento solo Non conto più i conoscenti Però mi sento solo Dici che ascolti e ti credo Però mi sento solo Lo so che anche tu m’ami Però mi sento solo Si io mi sento solo.
4.
Sguardo sinistra Grosso sbaglio in vista Finito dal mattino Correggo il mio tiro Collego la tua maglia Nello zaino non si guarda Hasta la vista Sei tu la mia conquista? Esco di strada Sperando nella rissa Scartami presto su Ti prego fallo tu Devo conoscere qualcuno altro prima di farlo? No. Devo sapere dell’altro? no. Devo pesare al tatto? No Non più. Solo per fare stare male qualcun’altro? No. ti scrivo commosso Appassito scosso Lo giuro non vengo perché Io voglio amare tutto quello che posso come posso Più che posso e se non posso? Posso. Io voglio il collo

about

In Le cose che ho il cantautore padovano si mette a nudo con coraggio, affrontando tematiche profondamente personali e dando forma e sostanza a quello che forse è il suo lavoro più difficile e delicato finora.

credits

released November 26, 2021

Testi di Jesse de Faccio
Musica di Jesse de Faccio e Francesco Gambarotto
Arrangiamenti di Jesse de Faccio e Francesco Gambarotto
Arrangiamenti per fiati e archi di Alberto Zuanon
Produzione di Exit Exit
Suonato da Jesse de Faccio, Francesco Gambarotto, Alberto Zuanon (basso brano 1, 2, 3 e 4 contrabasso brano 4), Alessandra Juvarra (violoncello, brano 3 e 4), Lorenza Bano (violino, brano 3 e 4), Diego Montenegro (trombone e basso tuba, brano 1), Fabio Doro (tromba, brano 1), Francesco Aneloni (pianoforte, brano 4), Denise Tosato (voce e cori, brano 1,3 e 4), Simone Ulisse Schiavo (cori, brano 4)
Mix e Master di Patrick Carinci presso Wave Shuttle Studio di Sementina, Svizzera

Foto e Artwork di: Riccardo Michelazzo

Video di: Luis Menegale

© & ℗ Dischi Sotterranei

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about

Jesse the Faccio Padua, Italy

Jesse the Faccio è un cantautore italiano, nato e cresciuto a Padova. La sua città non ha però avuto un ruolo chiave nella sua scrittura e composizione la sua matrice musicale, guarda molto più all’estero, agli Stati Uniti. Considerando la sua naturale passione per la lingua italiana, il progetto risulta come un mix tra sonorità lo-fi rock d’oltreoceano e il più classico del cantautorato italiano. ... more

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